Al centro di accese polemiche tra i produttori, Veronafiere trova un alleato in Coldiretti per la conferma di Vinitaly 2020. Per la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza degli agricoltori italiani, l’evento di Verona “può segnare il momento della riscossa del Made in Italy nel mondo, una volta superata l’emergenza Coronavirus, dopo il record storico fatto segnare dalle esportazioni di vino che hanno raggiunto i 6,43 miliardi nel 2019″.
Coldiretti esprime “apprezzamento per la volontà di Veronafiere di mantenere l’appuntamento del Vinitaly al 14-17 giugno”. “Un segnale di ottimismo per il settore – continua l’associazione – che è un importante elemento di traino per l’intero Made in Italy”. Proprio nei giorni scorsi la lettera con la quale il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, chiede fiducia al settore.
Quella di Vinitaly – ricorda Mantovani – non è una leadership di cassa, ma di mercato, di progetti, di comunanza d’intenti, con un’imprenditoria vivace ed intraprendente, portabandiera del Made in Italy, con la quale abbiamo il privilegio di dialogare da 54 anni. Non vogliamo che questo filo si interrompa, e con noi non lo vuole il sistema promozionale italiano”.
“Il vino nel 2019 si classifica come il prodotto agroalimentare più esportato nel mondo – chiosa Coldiretti – con un aumento del 3,1%. Bisogna ricostruire un clima di fiducia nei confronti del marchio Made in Italy, che rappresenta nell’alimentare una eccellenza riconosciuta sul piano qualitativo a livello comunitario ed internazionale”.
Proprio in questo quadro, sempre secondo Coldiretti, sarebbe importante confermare Vinitaly 2020, “appuntamento fieristico dell’agroalimentare italiano più atteso e partecipato da istituzioni, stakeholder e operatori di mercato”.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.